
Quanto irrigare e quando concimare un’ortensia
Molte hydrangee sono in grado di vivere in posizione soleggiata ma è importante un regolare apporto di acqua per assicurare un buono stato generale della pianta e un armonico sviluppo di tutte le sue parti.
In piena terra l’acqua deve essere fornita abbondantemente alle giovani piante dal momento dell’impianto a tutta la prima stagione vegetativa; la frequenza diminuirà dal secondo anno quando le radici avranno raggiunto un adeguato sviluppo.
Il momento migliore per irrigare è il mattino, oppure la sera nei periodi estivi; operazione da evitare nelle ore centrali della giornata è quella di bagnare le foglie poiché i raggi del sole attraverso le goccioline ustionano le foglie originando macchie brune antiestetiche.
Per evitare l’eccessiva dispersione di acqua si può utilizzare corteccia di pino per uno spessore di 5 cm alla base della pianta; nel contempo si manterrà l’area pulita dalle infestanti e la superficie fresca.

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Per le piante coltivate in vaso valgono le stesse regole: la terra non deve mai seccare e mantenere un costante grado di umidità.
Evitare l’uso di suoli drenanti, con componente sabbiosa, che vanno arricchiti di humus mentre i suoli argillosi favoriscono il ristagno dell’acqua, disseccano rapidamente in estate e compattandosi impediscono alle radici di crescere adeguatamente.
Di norma non servono concimazioni frequenti, le ortensie sono robuste, si adeguano alle situazioni in poco tempo e sono decisamente longeve. Il momento migliore per concimare, sotto forma di stallatico, o concime chimico, è l’autunno inoltrato; gli elementi verranno rilasciati lentamente nel terreno e la pianta potrà utilizzarli in primavera alla ripresa vegetativa.
Per rinverdire il fogliame si somministrano prodotti a base di chelato di ferro oppure concimi a base di azoto; l’eccesso di nitrati produce cespugli vigorosi con foglie grandi e scure ma pochi fiori.

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